lunedì 18 luglio 2011

Italia: il paese delle Giunte SENZA donne

Come noto, 2 giorni fa la Giunta di Alemanno è stata AZZERATA da una sentenza del Tar del Lazio per mancato rispetto della rappresentanza femminile: la Giunta infatti comprendeva una sola componente donna sul totale di 11 assessori. Grande risultato e battaglia di civilità giustamente combattuta. 
Ma quello che dispiace è che si continui a fare confusione parlando a sproposito di "quote rosa": che non abbiamo mai avuto e che nemmeno in questo caso erano previste.
La sentenza del TAR era semplicemente dovuta, o come minimo ineccepibile, per altre ragioni: infatti l’art. 5 dello Statuto comunale della città di Roma prescrive quanto segue:
"nel nominare i componenti della Giunta Comunale, i responsabili degli uffici e dei servizi nonché nell’attribuire e definire gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna, il Sindaco assicura una presenza equilibrata di uomini e di donne, motivando le scelte operate con specifico riferimento al principio di pari opportunità".
Già quella frasetta (motivando..) è OFFENSIVA, perché allude che si debba giustificare la presenza di donne. Infatti se la Giunta è tutta maschile nessuno si sente in dovere di motivare niente.
E invece noi diciamo: se vogliono fare Giunte di soli uomini, o con presenza femminile così ridicola, ci MOTIVINO le scelte e ci dimostrino che NON esistono in città donne all'altezza, per competenza e curriculum, per i ruoli da cui sono escluse.
Non c'è altro da dire.
Ah si: tranne che, se i ricorsi attualmente avanzati al Tar per ASSENZA totale di donne dalle Giunte sono una ventina, le giunte in Italia che NON comprendono donne sono molte, molte di più. Lo sapevate?

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