domenica 5 giugno 2011

Giù le mani dai fondi generati dall'aumento dell'età pensionabile delle donne: un nuovo appello chiama le donne a firmare e a mobilitarsi

E’ in atto un grave furto alle donne italiane, che rischia di passare inosservato.
Il Governo, con l'aumento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego (come da standard europei), si era impegnato ad utilizzare i risparmi che ne derivano - 4 miliardi circa in dieci anni - per interventi dedicati a favorire l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, per la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro e per il fondo non autosufficienza.
Quattro miliardi nei primi dieci anni e, dopo, 242 milioni di euro a regime ogni anno: sono cifre che mai le donne italiane hanno potuto anche solo sognare.
Dobbiamo difendere questo tesoro: consentirebbe alle donne italiane e a tutto il Paese di rimettersi in marcia verso gli obiettivi europei, non solo in termini di equiparazione femminile, ma anche di crescita economica.
L'Italia stenta a crescere e non può quindi ignorare ciò che è universalmente riconosciuto: il miglior ricostituente per lo sviluppo è un tasso di occupazione femminile elevato.
4 miliardi in dieci anni per 4 obiettivi:
• un programma pluriennale di investimento pubblico e tracciabile dei “nostri” quattro miliardi
• più servizi per la conciliazione di tipologia diversificata
• più misure a favore dell’inclusione delle donne nel mercato del lavoro a tutti i livelli
• chiara identificazione dei rappresentanti politici e sindacali che realmente si impegnano a sostenere il programma per le donne italiane
Invitiamo a firmare questo appello e a mobilitarsi per una azione politica – pubblica e visibile - contro un furto insopportabile per le cittadine di questo paese, irreparabile se dovesse giungere a compimento. Persi questi soldi, sarebbe davvero difficile continuare a parlare di misure per la conciliazione e politiche di inclusione femminile.
Questo appello, che parte da un gruppo di associazioni femminili molto variegato, sarà presentato a Roma, in conferenza stampa, martedi 7 giugno.
Se desiderate sottoscriverlo inviate una mail a: segretariapod@gmail.com

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