mercoledì 19 gennaio 2011

Futuro sindaco di Milano: le lettere delle donne. Tutto l'epistolario e...

Insomma, NON SI PUO' DIRE che Giuliano Pisapia, candidato Sindaco per Milano del Centrosinistra, NON ABBIA RISPOSTO alle donne. Sarà per quel suo mite fascinaccio, ma di lettere dalle donne ne ha ricevute parecchie, e ora in questo post ve ne vogliamo render conto, dalla prima all'ultima, che è di questi giorni (la trovate in fondo al post). Ma va anche detto che le donne NON sono ancora soddisfatte..

E va anche detto che, dato che chi sarà eletto dovrà essere Sindaco di TUTTI i milanesi, e non solo di quelli di "destra" o di "sinistra", a questo punto queste lettere, suggeriamo di leggerle anche ai CANDIDATI DELLA DESTRA. ...
Non credete che dovrebbero rispondere anche loro, e precisamente, a tutte le questioni poste? Eh, si eh, ci piaccia o no, le donne sono di tutte le parti politiche, e comunque sono libere di cambiare idea e area politica; dunque DA TUTTI aspettano risposte.
Anche a DESTRA, perciò, grazie per non far finta di niente. Da qui potete prendere qualche ispirazione per dare qualche risposta seria (se ne avete) pure voi.
Per ricapitolare, ecco qua, il fitto epistolario tenutosi da settembre ad oggi:

IL 22 SETTEMBRE: Lorella Zanardo pubblica una "lettera" di Giuliano Pisapia (allora candidato alle Primarie della sinistra, e ora candidato sindaco):
"(..) voglio, soprattutto, essere io a fare a voi una richiesta. (..) Una delle risposte che mi interessa di più è quella dalle donne. Innanzitutto, invito una donna a candidarsi alle primarie per la scelta del prossimo sindaco di Milano. Per quanto riguarda la mia candidatura, vi dico solo 3 idee che già certe: 1. vorrei che il ruolo di direttore generale e assessorati strategici, magari cominciando da quello al bilancio, fossero nelle mani di una donna e vorrei rompere la consuetudine per cui alle donne vengono riservati settori considerati tradizionalmente femminili, come l’assistenza; 2. vorrei che dai muri di Milano sparissero da ogni spazio pubblico le immagini che Lorella Zanardo raccoglie nel suo docufilm e che sollevano vergogna in tutti noi; 3. vorrei che la nostra diventasse una città più laica, aprendo ad esempio al registro delle coppie di fatto, dove a ognuno sia possibile vivere secondo il modello scelto, con l’unico limite del rispetto per gli altri. Ma bisogna fare, molto di più. Serve lavorare sulla cultura, quindi corsi nelle scuole; sui tempi della città, affinché si armonizzino con la vita; sulla stessa concezione del lavoro, perché deve essere premiato il merito, non la quantità di tempo che si passa in ufficio. E affrontare le questioni di genere, in maniera non retorica e rituale, perché Letizia Moratti ci ha dato la prova che NON basta essere una donna per lavorare nell’interesse delle donne. E io sono convinto che la città ideale delle donne sia in realtà la città ideale per tutti. Vi chiedo di aiutarmi con idee, proposte, contributi, a realizzare quella rivoluzione che davvero cambierebbe la qualità della vita di tutti noi. Insieme" Grazie, Giuliano Pisapia. ...
Ma, al momento, Pisapia non aveva ancora vinto le primarie e non era candidato Sindaco. A tutti i pre/candidati arriva un'altra lettera, inviata DALLE DONNE:

IL 6 NOVEMBRE: lettera di donne milanesi pubblicata da Donne Ultraviolette/UNO, e rilanciata il 5 dicembre da Donne Ultraviolette/DUE:
"Cari candidati alle primarie del centrosinistra per l'elezione a Sindaco di Milano, riguardo alla rappresentanza femminile ci siamo interrogate, pensiamo tutte, senza eccezioni, sulla strana anomalia per cui il Centrosinistra abbia espresso ben 4 candidati a sindaco, ma nemmeno una donna... e ci siamo chieste: ma allora, non esistono donne di valore, donne che valga la pena di candidare? che esistano non abbiamo dubbi, ma allora perché non si candidano? forse nessuno le sollecita? o forse qualcuna è stata sollecitata, ma tutte dicono sempre di no? Al momento di mettere sul piatto i nomi che noi avremmo proposto, ci siamo rese conto che la rimozione sulle figure femminili, sul loro valore e i contributi che potrebbero dare, è fortissima fra le donne stesse. Però, come tutte le rimozioni, ponendoci il problema ci siamo snebbiate e nomi ce ne sono venuti in mente tanti. Ma non siamo piantagrane: i candidati maschi sono persone degnissime e, anche se all'inizio di questa riflessione ci sarebbe stato tutto il tempo per farlo, abbiamo escluso di complicare mettendo in campo un quinto candidato. Ora abbiamo una richiesta da fare a voi, candidati sindaci tutti e 4 maschi:
vi chiediamo di voler garantire, fin d'ora, che il vicesindaco designato sarà una donna. Chiediamo inoltre di confermare in via definitiva quali percentuali ciascuno di voi pensa di poter garantire alla rappresentanza femminile, sia nelle designazioni dei nomi per le liste elettorali, sia nella composizione della Giunta. Con questo non chiediamo generiche rassicurazioni a favore di questa idea (che diversi di voi hanno già dato a parole), ma di valutare questa proposta, dicendo apertamente se l'accettate o no, e, se l'accettate, mettere in chiaro il nome della persona da voi individuata, e che vi abbia dato la propria disponibilità, impegnandovi fin d'ora a sostenerla per questo ruolo. Ci rendiamo conto che per varie ragioni tale nome potrebbe poi cambiare, e in tal caso chiediamo la garanzia che all'elettorato sia reso conto trasparentemente del dibattito relativo. Ovviamente, chiediamo risposta entro le primarie, in modo di darci l'occasione di valutarvi prima.
E perché vogliamo vedere, a fianco del Sindaco di Milano, una vicesindaco donna? Forse è troppo lungo rispondere, ma ne sentiamo un profondo bisogno. Vorremmo invece sorvolare sui molti discorsi per cui "meglio un sindaco decente uomo che una sindachessa donna, ma che fa danni", eccetera. Abbiamo fiducia, infatti, che ciascuno di voi saprà scegliere una persona degnissima. Grazie per una risposta precisa in tempo utile".

L'8 NOVEMBRE: risposte immediate da parte di Giuliano Pisapia:
A QUESTO LINK anche la risposta scritta. Qui alcuni estratti:
"In questi giorni ho ricevuto da moltissime di voi mail e messaggi che mi domandano quali politiche e azioni a favore delle donne vorrei adottare se diventassi sindaco di Milano. Con questo messaggio voglio rispondervi e anche chiedervi di contribuire con le vostre proposte (..)
Care amiche, il centrodestra ci consegna una città frantumata in mille egoismi e ingiustizie, dove le istanze delle donne, dei giovani, dei nuovi cittadini e dei più vulnerabili non trovano risposte adeguate (..) Voi potete fare molto per questa città, e la politica ha il dovere di fare molto per voi. Tante mi hanno chiesto se nominerò un vicesindaco donna. Potrebbe succedere, anche se non penso affatto che possa bastare: occorre la volontà di un vero cambiamento. (..). C'è poi un'emergenza a cui dare risposte concrete: le donne presentano un rischio di povertà doppio rispetto agli uomini, condizione resa oggi ancor più critica nell'attuale contesto di crisi dell’economia e del lavoro. (..). In conclusione spero che, potendo contare sulla capacità, volontà e creatività delle donne milanesi, si possa costruire una Milano davvero al femminile, garanzia di una Milano per tutti"
Grazie, Giuliano Pisapia.

27 DICEMBRE: Lettera dalle associazioni "Di Nuovo", "Usciamo dal Silenzio", "Libera università delle donne", "Amiche di ABCD", "Donne in Quota", "Fondazione Badaracco studi e documentazione donne", "ArciLesbica Milano". La trovate a QUESTO LINK, e anche a questo POST. Qui alcuni estratti:
(...) E’ necessario chiedere alle donne cosa vogliono... Di solito si affronta la domanda posta dalle donne come se in casa si dovesse riparare una piccola perdita d’acqua. E se invece fossero da cambiare tutte le tubature? (..) proprio perché pensiamo fondamentale “ cambiare le tubature” (poniamo 2 questioni):
1. La presenza di donne nella composizione delle liste elettorali e nelle posizioni decisionali a livello di giunta (...) perchè si affermi una visione meno limitata e meno arrogante della realtà.
2. L’attenzione alla qualità della vita quotidiana (che) si esprime in indicatori non solo monetari, quelli del Pil per intenderci, ma anche concreti come la salute, intellettuali come l’istruzione, giuridici come i diritti (..). In questa chiave intendiamo il bilancio di genere, (...) perché ciò che non si misura non si può cambiare. (per adesioni:ledonneapisapia@gmail.com). Altra risposta immediata da Giuliano Pisapia. La trovate a questo LINK.

10 GENNAIO: Lettera aperta, di nuovo da "donne milanesi", tra cui Marina Terragni e Lorella Zanardo, Luisa Muraro, Lilli Rampello, Ritanna Armeni, Lella Costa, Cini Boeri, Silvana La Spina, Anna Paola Concia, Lidia Ravera, Silvia Vegetti Finzi, Anna Soru, Bianca Pitzorno, Ginevra Bompiani, Maria Mulas. La trovate QUI, e anche a questo LINK. Qui un estratto:
"Le donne non sono una “questione”, né un problema sociale, né una minoranza da tutelare, ma la maggioranza della popolazione italiana. Se vi è una 'questione' nel nostro Paese è quella di una 'politica' caparbiamente maschile e perciò parziale, oltre che sempre più scadente, a fronte di una società sempre più femminile. Come osservano analisti nazionali e internazionali, tenere fuori le donne dai luoghi di decisione costituisce il principale freno allo sviluppo complessivo del nostro Paese. Le donne sono già protagoniste del cambiamento di cui anche Milano ha bisogno, portatrici di quel desiderio di cui il rapporto Censis segnala la mancanza. A Giuliano Pisapia chiediamo un tavolo 'zero' della sua Officina: non sulle donne, ma sulla questione della politica maschile, per individuare strumenti e azioni atti a garantire a ogni livello quel “DOPPIO SGUARDO” necessario a una città più felice". Concetti che erano già stati ben introdotti anche dall'incontro tenutosi il 3 ottobre fra centinaia di donne, a Milano, e che vedete qui:


19 GENNAIO: Un primo epilogo. Ma un'ultima risposta di Giulano, NON è stata molto apprezzata: quella ai concetti espressi nella lettera sul "DOPPIO SGUARDO"...

“Innanzitutto ringrazio le molte donne (..) proprio in seguito a queste riflessioni è stato modificato il quadro dei sottotemi da discutere nelle Officine per la Città. E’ stato eliminato lo specifico riferimento “ai diritti delle Donne” e si è proposto un criterio generale di lavoro per tutta l’Officina..". La trovate per intero al commento del 19 gennaio, h. 10,45, a QUESTO POST.

C'era aria di idillio, ma ora si profila un'aria di maretta. Forse. Chissà.

Continua...

1 commento:

  1. e si che si profila maretta: ma li atete visti i famosi "tavoli" di discussione? avete per caso rintracciato da qualche parte la parola DONNE? se si, fatemelo sapere, grazie. Sono molto arrabbiata.

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