giovedì 27 gennaio 2011

Un'altra storia italiana è possibile?

secondo le donne yes: è possibile! e invitano ad andare (donne e uomini) a dirlo insieme il 29 gennaio a MILANO.
Milano è in preda a grandi fermenti.. in questi giorni, dai flash mob di martedi 25 gennaio, alle iniziative di oggi, 27 gennaio, per la Giornata della Memoria... allo sciopero generale di domani, 28 gennaio, al presidio indetto dalle donne per sabato in piazza Scala, sono tante che non si contano.. e poi c'è la mobilitazione dei genitori contro lo smog, il 5 febbraio, e il giorno dopo, il 6 febbraio, è anche Giornata Mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, da non dimenticare!.. e intanto abbiamo sentito dire che si prepara un nuovo, incredibile Primomarzo... all'insegna di quella giustizia possibile attraverso una "Pace delle donne". !! vi terremo aggiornate in tempo reale man mano che avremo vere notizie.
La foto qui sopra è dal flashmob di Milano. Ma altri se ne sono tenuti in diverse città.. vedi a questo Link, per esempio, un video su quello fatto a Torino, tema: "l'Italia non è una repubblica fondata sulla prostituzione". Ora, sul presidio che si terrà sabato, vi giriamo questo messaggio:
Le moltissime adesioni arrivate all'appello “Mobilitiamoci per ridare dignità all’Italia”, sottoscritto da donne e uomini, partito da Milano e dalla Lombardia, e le spontanee richieste di tantissime donne per una presa di parola pubblica, ci hanno indotto a lanciare questa manifestazione con un simbolo da condividere: una sciarpa bianca del lutto per lo stato in cui versa il Paese, e uno slogan: un'altra storia italiana è possibile.
Ci saremo mettendoci le nostre facce: appuntate sulla giacca, come fotocopie delle nostra carta di identità e con scritto chi siamo: cassaintegrate, commesse, ricercatrici precarie, artiste, studentesse, registe, operaie e giornaliste, per dire la nostra forza, a dispetto di una rappresentazione che non ci corrisponde. Perché noi pensiamo che la soluzione debba essere politica, prima ancora che giudiziaria. Quel che accade nel nostro Paese offende le donne, ma anche gli uomini che non si riconoscono nella miseria della rappresentazione di una sessualità rapace e seriale, nello squallore di una classe dirigente che ha fatto dell’eversione di ogni regola e del sovvertimento di qualunque verità il suo tratto distintivo. Insieme, donne e uomini, piazza della Scala sabato 29 gennaio ore 15.00
Firmato da: Ileana Alesso; Paola Bentivegna; Ivana Brunato; Iaia Caputo; Adriana Cavicchioli; Arianna Censi; Fulvia Colombini; Marina Cosi; Ilaria Cova; Chiara Cremonesi; Marilisa D’Amico; Ada Lucia De Cesaris; Piera Landoni; Elena Lattuada; Paola Lovati; Marina Piazza; Patrizia Quartieri; Assunta Sarlo; Tiziana Scalco; Sara Valmaggi; Francesca Zajczyk; Maria Carla Baroni; Anna Bandettini; Monica Bozzellini; Giulia Abbate; Maddalena Fragnito; Sandra Cangemi; Vania Pavan; Donatella Zaccaria; Elena Vegetti; Paola Ciccioli; Lucina Bergamaschi; Laura Galli; Laura Specchio; Rosaria Iardino; Cinzia Maddaloni.

mercoledì 19 gennaio 2011

Futuro sindaco di Milano: le lettere delle donne. Tutto l'epistolario e...

Insomma, NON SI PUO' DIRE che Giuliano Pisapia, candidato Sindaco per Milano del Centrosinistra, NON ABBIA RISPOSTO alle donne. Sarà per quel suo mite fascinaccio, ma di lettere dalle donne ne ha ricevute parecchie, e ora in questo post ve ne vogliamo render conto, dalla prima all'ultima, che è di questi giorni (la trovate in fondo al post). Ma va anche detto che le donne NON sono ancora soddisfatte..

E va anche detto che, dato che chi sarà eletto dovrà essere Sindaco di TUTTI i milanesi, e non solo di quelli di "destra" o di "sinistra", a questo punto queste lettere, suggeriamo di leggerle anche ai CANDIDATI DELLA DESTRA. ...
Non credete che dovrebbero rispondere anche loro, e precisamente, a tutte le questioni poste? Eh, si eh, ci piaccia o no, le donne sono di tutte le parti politiche, e comunque sono libere di cambiare idea e area politica; dunque DA TUTTI aspettano risposte.
Anche a DESTRA, perciò, grazie per non far finta di niente. Da qui potete prendere qualche ispirazione per dare qualche risposta seria (se ne avete) pure voi.
Per ricapitolare, ecco qua, il fitto epistolario tenutosi da settembre ad oggi:

IL 22 SETTEMBRE: Lorella Zanardo pubblica una "lettera" di Giuliano Pisapia (allora candidato alle Primarie della sinistra, e ora candidato sindaco):
"(..) voglio, soprattutto, essere io a fare a voi una richiesta. (..) Una delle risposte che mi interessa di più è quella dalle donne. Innanzitutto, invito una donna a candidarsi alle primarie per la scelta del prossimo sindaco di Milano. Per quanto riguarda la mia candidatura, vi dico solo 3 idee che già certe: 1. vorrei che il ruolo di direttore generale e assessorati strategici, magari cominciando da quello al bilancio, fossero nelle mani di una donna e vorrei rompere la consuetudine per cui alle donne vengono riservati settori considerati tradizionalmente femminili, come l’assistenza; 2. vorrei che dai muri di Milano sparissero da ogni spazio pubblico le immagini che Lorella Zanardo raccoglie nel suo docufilm e che sollevano vergogna in tutti noi; 3. vorrei che la nostra diventasse una città più laica, aprendo ad esempio al registro delle coppie di fatto, dove a ognuno sia possibile vivere secondo il modello scelto, con l’unico limite del rispetto per gli altri. Ma bisogna fare, molto di più. Serve lavorare sulla cultura, quindi corsi nelle scuole; sui tempi della città, affinché si armonizzino con la vita; sulla stessa concezione del lavoro, perché deve essere premiato il merito, non la quantità di tempo che si passa in ufficio. E affrontare le questioni di genere, in maniera non retorica e rituale, perché Letizia Moratti ci ha dato la prova che NON basta essere una donna per lavorare nell’interesse delle donne. E io sono convinto che la città ideale delle donne sia in realtà la città ideale per tutti. Vi chiedo di aiutarmi con idee, proposte, contributi, a realizzare quella rivoluzione che davvero cambierebbe la qualità della vita di tutti noi. Insieme" Grazie, Giuliano Pisapia. ...
Ma, al momento, Pisapia non aveva ancora vinto le primarie e non era candidato Sindaco. A tutti i pre/candidati arriva un'altra lettera, inviata DALLE DONNE:

IL 6 NOVEMBRE: lettera di donne milanesi pubblicata da Donne Ultraviolette/UNO, e rilanciata il 5 dicembre da Donne Ultraviolette/DUE:
"Cari candidati alle primarie del centrosinistra per l'elezione a Sindaco di Milano, riguardo alla rappresentanza femminile ci siamo interrogate, pensiamo tutte, senza eccezioni, sulla strana anomalia per cui il Centrosinistra abbia espresso ben 4 candidati a sindaco, ma nemmeno una donna... e ci siamo chieste: ma allora, non esistono donne di valore, donne che valga la pena di candidare? che esistano non abbiamo dubbi, ma allora perché non si candidano? forse nessuno le sollecita? o forse qualcuna è stata sollecitata, ma tutte dicono sempre di no? Al momento di mettere sul piatto i nomi che noi avremmo proposto, ci siamo rese conto che la rimozione sulle figure femminili, sul loro valore e i contributi che potrebbero dare, è fortissima fra le donne stesse. Però, come tutte le rimozioni, ponendoci il problema ci siamo snebbiate e nomi ce ne sono venuti in mente tanti. Ma non siamo piantagrane: i candidati maschi sono persone degnissime e, anche se all'inizio di questa riflessione ci sarebbe stato tutto il tempo per farlo, abbiamo escluso di complicare mettendo in campo un quinto candidato. Ora abbiamo una richiesta da fare a voi, candidati sindaci tutti e 4 maschi:
vi chiediamo di voler garantire, fin d'ora, che il vicesindaco designato sarà una donna. Chiediamo inoltre di confermare in via definitiva quali percentuali ciascuno di voi pensa di poter garantire alla rappresentanza femminile, sia nelle designazioni dei nomi per le liste elettorali, sia nella composizione della Giunta. Con questo non chiediamo generiche rassicurazioni a favore di questa idea (che diversi di voi hanno già dato a parole), ma di valutare questa proposta, dicendo apertamente se l'accettate o no, e, se l'accettate, mettere in chiaro il nome della persona da voi individuata, e che vi abbia dato la propria disponibilità, impegnandovi fin d'ora a sostenerla per questo ruolo. Ci rendiamo conto che per varie ragioni tale nome potrebbe poi cambiare, e in tal caso chiediamo la garanzia che all'elettorato sia reso conto trasparentemente del dibattito relativo. Ovviamente, chiediamo risposta entro le primarie, in modo di darci l'occasione di valutarvi prima.
E perché vogliamo vedere, a fianco del Sindaco di Milano, una vicesindaco donna? Forse è troppo lungo rispondere, ma ne sentiamo un profondo bisogno. Vorremmo invece sorvolare sui molti discorsi per cui "meglio un sindaco decente uomo che una sindachessa donna, ma che fa danni", eccetera. Abbiamo fiducia, infatti, che ciascuno di voi saprà scegliere una persona degnissima. Grazie per una risposta precisa in tempo utile".

L'8 NOVEMBRE: risposte immediate da parte di Giuliano Pisapia:
A QUESTO LINK anche la risposta scritta. Qui alcuni estratti:
"In questi giorni ho ricevuto da moltissime di voi mail e messaggi che mi domandano quali politiche e azioni a favore delle donne vorrei adottare se diventassi sindaco di Milano. Con questo messaggio voglio rispondervi e anche chiedervi di contribuire con le vostre proposte (..)
Care amiche, il centrodestra ci consegna una città frantumata in mille egoismi e ingiustizie, dove le istanze delle donne, dei giovani, dei nuovi cittadini e dei più vulnerabili non trovano risposte adeguate (..) Voi potete fare molto per questa città, e la politica ha il dovere di fare molto per voi. Tante mi hanno chiesto se nominerò un vicesindaco donna. Potrebbe succedere, anche se non penso affatto che possa bastare: occorre la volontà di un vero cambiamento. (..). C'è poi un'emergenza a cui dare risposte concrete: le donne presentano un rischio di povertà doppio rispetto agli uomini, condizione resa oggi ancor più critica nell'attuale contesto di crisi dell’economia e del lavoro. (..). In conclusione spero che, potendo contare sulla capacità, volontà e creatività delle donne milanesi, si possa costruire una Milano davvero al femminile, garanzia di una Milano per tutti"
Grazie, Giuliano Pisapia.

27 DICEMBRE: Lettera dalle associazioni "Di Nuovo", "Usciamo dal Silenzio", "Libera università delle donne", "Amiche di ABCD", "Donne in Quota", "Fondazione Badaracco studi e documentazione donne", "ArciLesbica Milano". La trovate a QUESTO LINK, e anche a questo POST. Qui alcuni estratti:
(...) E’ necessario chiedere alle donne cosa vogliono... Di solito si affronta la domanda posta dalle donne come se in casa si dovesse riparare una piccola perdita d’acqua. E se invece fossero da cambiare tutte le tubature? (..) proprio perché pensiamo fondamentale “ cambiare le tubature” (poniamo 2 questioni):
1. La presenza di donne nella composizione delle liste elettorali e nelle posizioni decisionali a livello di giunta (...) perchè si affermi una visione meno limitata e meno arrogante della realtà.
2. L’attenzione alla qualità della vita quotidiana (che) si esprime in indicatori non solo monetari, quelli del Pil per intenderci, ma anche concreti come la salute, intellettuali come l’istruzione, giuridici come i diritti (..). In questa chiave intendiamo il bilancio di genere, (...) perché ciò che non si misura non si può cambiare. (per adesioni:ledonneapisapia@gmail.com). Altra risposta immediata da Giuliano Pisapia. La trovate a questo LINK.

10 GENNAIO: Lettera aperta, di nuovo da "donne milanesi", tra cui Marina Terragni e Lorella Zanardo, Luisa Muraro, Lilli Rampello, Ritanna Armeni, Lella Costa, Cini Boeri, Silvana La Spina, Anna Paola Concia, Lidia Ravera, Silvia Vegetti Finzi, Anna Soru, Bianca Pitzorno, Ginevra Bompiani, Maria Mulas. La trovate QUI, e anche a questo LINK. Qui un estratto:
"Le donne non sono una “questione”, né un problema sociale, né una minoranza da tutelare, ma la maggioranza della popolazione italiana. Se vi è una 'questione' nel nostro Paese è quella di una 'politica' caparbiamente maschile e perciò parziale, oltre che sempre più scadente, a fronte di una società sempre più femminile. Come osservano analisti nazionali e internazionali, tenere fuori le donne dai luoghi di decisione costituisce il principale freno allo sviluppo complessivo del nostro Paese. Le donne sono già protagoniste del cambiamento di cui anche Milano ha bisogno, portatrici di quel desiderio di cui il rapporto Censis segnala la mancanza. A Giuliano Pisapia chiediamo un tavolo 'zero' della sua Officina: non sulle donne, ma sulla questione della politica maschile, per individuare strumenti e azioni atti a garantire a ogni livello quel “DOPPIO SGUARDO” necessario a una città più felice". Concetti che erano già stati ben introdotti anche dall'incontro tenutosi il 3 ottobre fra centinaia di donne, a Milano, e che vedete qui:


19 GENNAIO: Un primo epilogo. Ma un'ultima risposta di Giulano, NON è stata molto apprezzata: quella ai concetti espressi nella lettera sul "DOPPIO SGUARDO"...

“Innanzitutto ringrazio le molte donne (..) proprio in seguito a queste riflessioni è stato modificato il quadro dei sottotemi da discutere nelle Officine per la Città. E’ stato eliminato lo specifico riferimento “ai diritti delle Donne” e si è proposto un criterio generale di lavoro per tutta l’Officina..". La trovate per intero al commento del 19 gennaio, h. 10,45, a QUESTO POST.

C'era aria di idillio, ma ora si profila un'aria di maretta. Forse. Chissà.

Continua...

lunedì 17 gennaio 2011

Monti di Venere, calendari di donne in difesa delle vagine, lotta alle MGF



Sono MONTI DI VENERE, in verità.. luoghi della Dea dell'Amore; non semplici vagine. Comunque, ecco.. il nostro calendario è pronto (occhio: lì.. a DESTRA! trovate le istruzioni per pubblicarlo anche sui vostri blog).
E' un calendario che celebra la vagina per quello che è: un organo strabiliante, per la sua bellezza e per la sua meravigliosa simbologia; ma lo fa anche celebrando tutta l'immensa voglia che noi donne abbiamo di chinarci sulle tantissime altre donne che nel mondo patiscono vessazioni senza fine, senza il soccorso della famiglia e tantomeno di compagni solidali, né della società, né delle leggi, in un terrificante intreccio di intimidazioni che impedisce di reagire, facendo delle donne anziane le aguzzine delle stesse figlie che amano, ma che non possono difendere. In questo caso... il tema del calendario, cioè la FIGA, e che qui, attraverso la rappresentazione delle vagine dice la nostra gioia di essere donne, è anche quello dell'immenso strazio che nel mondo ancora affligge moltissimi milioni di donne: la mutilazione dei genitali, l'asportazione del clitoride, la costrizione attraverso escissioni, cuciture e altre torture orribili che causano sofferenze indicibili per tutta la vita. A questo link potete scaricare un pdf con un'informativa approfondita. Un problema che ora, con il crescere dell'immigrazione, anzichè andare a estinguersi cresce e sta diventando anche europeo; recentemente la Svizzera ha varato un'importante legge per combatterlo, ma sono ancora pochi gli Stati che lo hanno fatto.
Il 6 FEBBRAIO è la giornata mondiale di lotta a questo abominio: diamoci da fare per alzare la voce.

martedì 11 gennaio 2011

Furto di vagine per calendario vaginale commerciale

Ecco: è QUESTO, che non ci va, nel calendario di Toscani. Che sia un calendario vaginale e commerciale.
Ben altra cosa sarebbe stata un calendario dedicato alla Vagina, si, ma pensato e ideato da donne, per celebrare un organo meraviglioso e meravigliosamente simbolico, e in modo DAVVERO celebrativo.
Ma c'è un solo modo perché qualcosa sia celebrativa, e "artistica".. deve essere NON COMMERCIALE.
Che ne so, un bel calendario che espone delle vagine affettuosamente, creativamente, nudamente, sinceramente preoccupate del mondo e delle donne nel mondo: un calendario contro le mutilazioni genitali femminili, per dirne una. Certo, forse sarebbe comunque finito appeso dentro a tutti i tir, nelle stazioni di servizio, negli spogliatoi degli operai... ma almeno avrebbe contribuito a dissipare un po' di ignoranza, a portare un altro punto di vista.
Quello ci sarebbe piaciuto; ma.. "e allora perché non lo avete fatto voi?" chiederà Oliviero.
Hai ragione, rispondiamo; ma sai, Olly, non è una questione di arrivare primi. E' semplicemente che la vagina è NOSTRA e l'hai usata TU, e per cosa? per regalarla a un ente di commercianti e associarla alla "pelle (di vacca) conciata al vegetale".
Mi sento poco bene. Non aiuta anche vedere tanti i commenti indignati che gridano allo scandalo, ma inchiodando la sola innocente - la vagina - alla VERGOGNA. Solito giochetto.. la vergogna è solo che sia eternamente scippata e usata in questo modo, ma come sempre il fango ricade su di lei.
Ora, caro Oliviero, sul piano che interessa a te hai fatto centro un'altra volta, è stupido negarlo. Senza dubbio TUTTI parleranno del tuo calendario; anche noi ne stiamo parlando! operazione commerciale riuscita. Ma cominci a essere troppo vecchio per pensare solo alla grana e a ingrandire ancora un ego di cui potresti non avere più così bisogno, non credi?
E comunque, anche l'argomento non è sta novità; la vagina è stata usata BEN PRIMA del tuo calendario, a scopi di comunicazione: ti ricordi lo slogan "l'unica pelliccia che non mi vergogno di indossare"..? lasciamo stare che la "modella" di allora ha fatto vergognare le donne in tante altre occasioni, ma in QUESTA l'aveva azzeccata: e la vera, sola ragione, la grande differenza fra le tue vagine e la sua era che la sua NON VENDEVA squallidamente un bel niente, comunicava un valore.
PRECISAZIONE: siccome ce lo chiedono, specifichiamo che le immagini che vedete in questo post NON sono le "vagine di Toscani", ma immagini elaborate da noi, anche se prendendo spunto delle sue foto, che però sono immagini nude e crude (un po' da obitorio, diciamo).